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Rosolia: ecco tutto quello che devi sapere

Di Mom's Life | 18 Maggio 2023

La rosolia è una malattia infettiva esantematica, che causa un’eruzione cutanea simile al morbillo e una febbre, generalmente, non troppo alta. Colpisce maggiormente i bambini tra i 5 ed i 14 anni e in questa fascia di età, nella maggior parte dei casi si manifesta in forma lieve. Il periodo di incubazione è di circa 2-3 settimane, durante le quali il virus non provoca disturbi. Una volta contratta la rosolia si è immuni dalla malattia per sempre.

La rosolia non è pericolosa per i bambini, poiché come accennato in precedenza, si manifesta quasi sempre in modo lieve. Tuttavia, si tratta di una malattia molto pericolosa per le donne in stato interessante, soprattutto se viene contratta durante i primi mesi di gravidanza. Per questo motivo, per le donne in età fertile è consigliato effettuare il test specifico e, se negativo, effettuare la vaccinazione anti rosolia almeno tre mesi prima del concepimento.

Rosolia: cause

La rosolia è causata da un virus del genere Rubeovirus o Rubivirus. Si trasmette solo da uomo a uomo attraverso le goccioline di saliva emesse con la tosse, gli starnuti o semplicemente parlando. Come la pertosse, la varicella o il morbillo, è più comune nell’età infantile.

La rosolia inoltre, può essere trasmessa al feto se la futura mamma la contrae nel momento del concepimento o durante la gravidanza.

Sintomi della rosolia

I sintomi generalmente sono molto lievi e si stima che fino al 50% delle infezioni non dia sintomi apparenti. In generale, comunque, il primo segno nei bambini è spesso un’eruzione cutanea pruriginosa, che di solito inizia sul viso e sul collo per poi diffondersi al resto del corpo. L’eruzione cutanea può apparire con macchie rosa o rosso chiaro, che possono fondersi per formare chiazze di colore uniforme.

Le macchioline appaiono 2-3 settimane dopo il contatto con il virus e tendono a scomparire dopo 2-3 giorni.

Inoltre, la rosolia può causare: febbre (di solito lieve), mal di testa, mal di gola, raffreddore, occhi arrossati, dolori articolari (più frequenti negli adulti) e linfonodi gonfi alla base del cranio, dietro le orecchio e nella parte posteriore del collo.

Rosolia in gravidanza

Se la donna contrae la rosolia durante la gravidanza esiste la concreta possibilità che l’infezione raggiunga il bimbo attraverso la placenta. Si calcola che se una donna contrare la rosalia durante il primo trimestre della gravidanza ha una probabilità dell’85% di aborto spontaneo o dare alla luce un bambino affetto dalla cosiddetta sindrome della rosolia congenita (SRC).

La SRC comporta una serie di malformazione congenite al feto che possono interessare gli occhi (cataratta e retinopatia), il cuore (cardiopatia congenita), l’orecchio (sordità) e il sistema nervoso centrale (microcefalia, encefalite, ritardo mentale).

A volte i danni causati al feto sono subito rilevabili, in altri casi compaiono nel corso del tempo.

La rosolia può causare danni al feto in qualsiasi stadio gestazionale, tuttavia, con il trascorre dei mesi, la probabilità di trasmissione della malattia al feto e la serietà del danno tendono a ridursi.

È possibile prevenire la rosolia?

È possibile prevenire la rosolia nei bambini tramite la vaccinazione tetravalente, che difende da morbillo, parotite, rosolia e varicella.

Le donne in età fertile, se negative al Rubeotest, quindi non immuni alla rosolia, possono vaccinarsi. La vaccinazione è controindicata durante la gravidanza. Il consiglio è quello di vaccinarsi almeno tre mesi prima del concepimento.

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